Immaginale

La pedagogia immaginale è un orientamento di ricerca e di pratiche educative che si situa nel solco dell’ermeneutica simbolica e riconosce come suoi antecedenti significativi autori come Henry Corbin, Carl Gustav Jung, Gaston Bachelard, Gilbert Durand e James Hillman, che hanno in comune con una tradizione che ritroviamo già nella filosofia antica, medievale e rinascimentale la valorizzazione dell’immaginazione creatrice come facoltà conoscitiva e la fiducia profonda nell’integrità di un cosmo in cui un’animazione diffusa determina un reticolo di corrispondenze vitali e simboliche in continuo divenire.

Essa deve il suo atto di nascita a Paolo Mottana, filosofo dell’educazione, e al suo gruppo di ricerca dell’Università di Milano Bicocca, che, dal 2000 circa, opera per diffondere un tale modello di conoscenza, di comprensione e di azione che trova appunto nel riferimento immaginale e simbolico i suoi principali nuclei di riferimento.

In essa il termine immaginale individua la regione intermedia tra concetti intelligibili e dati sensibili, perduta in gran parte della filosofia moderna e contemporanea, in cui si collocano le figure psicocorporee di natura immaginativa che Henry Corbin ha recuperato dalla tradizione gnostica del neoplatonismo persiano. Si tratta di simboli e immagini che ogni elemento della vita restituisce alla sensibilità di coloro che hanno saputo riattivare la percezione immaginativa. Per traslazione la condizione immaginale pertiene anche alle forme dell’arte quando essa si rivela opera di restituzione simbolica degli elementi del reale.

INTERVISTA A PAOLO MOTTANA (8 video)